Quello che subito colpisce nella pittura di Margherita Biondi è la sensazione di positività e di ottimismo che sembra trasparire dalle sue composizioni, attraverso l’esplosione di colori tesi a far risaltare l’essenza vitale che scaturisce dalla natura. Con i suoi scorci, che richiamano immediatamente la composta bellezza della campagna toscana nelle varie stagioni dell’anno, la pacata fecondità della terra maremmana, o ancora l’allegra distesa delle marine versiliane, l’artista ci riconcilia con una tradizione naturalistica che spesso corriamo il rischio di perdere di vista assillati come siamo dai ritmi cittadini che ci hanno catturato. Perciò credo sia inutile, o perlomeno ininfluente, andare alla ricerca degli spunti di impressionismo, di divisionismo o di primitivismo, come fosse per forza necessario incasellare la tendenza di un artista, quello che conta è che in noi rimane la sensazione di un approccio interiore realizzato attraverso un cromatismo spontaneo capace di esaltare il messaggio di serenità che proviene dal soggetto ritratto, permettendogli di penetrare nelle nostre sensazioni, senza artifici ma facendo leva esclusivamente sulla capacità poetica che si nasconde, malgrado tutto, nell’anima dell’uomo. Anche la figura umana viene affrontata con uguale scioltezza e con una punta di malizia che richiama il sorriso. Margherita Biondi nei suoi lavori mostra grande capacità nell’impianto scenico per la struttura del disegno, l’incisività dei tratti, la felicità cromatica e non ultima l’ispirazione poetica, generando sensazioni positive che solo pochi riescono ancora a trasmettere.

di Emilio Bianchi